Tra le ultime notizie in rete condivise con il team di Massimo Palombella leggiamo questa della diffusione della Lettera Apostolica, a 150 anni dalla proclamazione di San Giuseppe Patrono della Chiesa Cattolica da parte di Papa Pio IX l’8 dicembre del 1870. Papa Francesco ha diffuso la Lettera Apostolica intitolata “Patris corde – Con cuore di Padre”, dedicato proprio allo Sposo di Maria. Insieme alla lettera, il Pontefice ha deciso di proclamare, fino all’8 dicembre, l’”Anno Santo” di San Giuseppe, uomo, lavoratore silenzioso e nascosto, dedito alla cura del Figlio di Dio che gli era stato affidato. La Lettera Apostolica richiama l’attenzione non solo su San Giuseppe, ma diventa concreta e realistica, poiché Papa Francesco fa inevitabilmente riferimento alla crisi sanitaria ancora in corso. Crisi ed emergenza sanitaria che ha permesso di comprendere l’importanza delle persone comuni, in grado di donare, quotidianamente, pazienza e speranza, senza cercare le luci e gli applausi. 

Inoltre, ricorda Massimo Palombella, il Santo Padre ha fatto ricorso ai pochissimi versetti restituiti dal Vangelo per mettere in luce le virtù ed il compito svolto dal Custode della Sacra Famiglia di Nazareth, sull’esempio dei precedenti Papi. Pertanto, San Giuseppe, figura centrale che ha contribuito notevolmente alla Storia della Salvezza, è stato definito “Patrono della Chiesa Cattolica” da parte di Pio IX; Pio XII ne ha delineato il ruolo quale “Patrono dei lavoratori” e San Giovanni Paolo II ne ha evidenziato la funzione di “Custode del redentore”. 

Dal canto suo, all’interno della lettera “Patris Corde – Con il Cuore di Padre”, edita dalla Libreria Editrice Vaticana, Papa Francesco ha parlato di San Giuseppe come un padre amato, che ha praticato la tenerezza, l’obbedienza a Dio e, tendendo l’orecchio alla voce dello Spirito Santo, ha accolto e fatto la Sua volontà. Ma, Giuseppe, continua Papa Francesco, è stato anche sposo, che ha accolto Maria “senza condizioni preventive”, è stato padre dal grande coraggio, che ha saputo vincere le difficoltà, usando la creatività dell’amore. 

Inoltre, San Giuseppe, sempre secondo il pensiero del Santo Padre, è stato un faro di luce per la Chiesa ed i poveri e modello per i papà. Infatti, Giuseppe è stato il carpentiere, che ha svolto pienamente la sua attività quotidiana “per garantire il sostentamento della sua famiglia”, che incarna “il valore, la dignità e la gioia”  del lavoro. Il lavoro, così, diventa l’occasione per Papa Francesco per invitare l’umanità  a “riscoprire il valore, l’importanza e la necessità del lavoro”, così da “dare origine ad una nuova normalità in cui nessuno sia escluso”. La Lettera “Patris Corde – Con Cuore di Padre” si conclude con una preghiera a San Giuseppe ed è accompagnata dal Decreto della Penitenzieria Apostolica. Quest’ultimo diffonde l’annuncio dello speciale “Anno di San Giuseppe” con la possibilità di conseguire il “dono di speciali Indulgenze”. Infine, l’edizione edita dalla Libreria Editrice Vaticana contiene anche un saggio su San Giuseppe e sui Papi (a partire da Pio IX a Papa Francesco), oltre alle preghiere dedicate al Casto Sposo della Vergine Maria. 

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Perché non rinunciamo a Veni Domine di Massimo Palombella?

Un’occasione unica per celebrare il Natale in modo speciale, e per chiudere in armonia e serenità un 2020 che troppo spesso ci ha costretto a rinunce e distanze mai sperimentate prima. La musica, come sempre, può unire, anche se a distanza, e aiutare a ritrovare la pace interiore. 

E’ quello che pensano le numerose persone che hanno assistito, il 23 dicembre 2020, alla performance del Coro della Cappella musicale pontificia sistina. L’evento, “Veni Domine: Advent & Christmas At The Sistine Chapel”, registrato nell’ottobre 2017, e disponibile anche in cd e online sulle principali piattaforme digitali musicali, da Deutsche Grammophon GmbH, ha rappresentato un’occasione per assistere a un concerto unico nel suo genere, anche da casa. 

Il Coro della Cappella Sistina, diretto dal maestro Massimo Palombella, si esibisce in una performance, quella del 2017, definita da numerosi critici ed esperti come “mistica” e “contemplativa”. Il Natale 2020 ha obbligato a rinunciare agli eventi in presenza, ma nonostante l’assenza di pubblico, il Coro ha deciso di offrire un omaggio unico e speciale a chi, comunque, ha deciso di pregare e prepararsi al Natale attraverso l’ascolto della musica sacra, con l’augurio che il 2021, possa riportare alla luce le cose perse, belle, e desiderate. I canti medievali, i maggiori capolavori della polifonia rinascimentale pensati e scritti appositamente per il periodo liturgico dell’Avvento e del Natale, rappresentano, infatti, un modo per pregare ma anche per ricongiungersi con il significato più profondo della sacralità. La Cappella musicale pontificia sistina è il coro polifonico più antico al mondo. Con sede nella Città del Vaticano, si esibisce fin dal 1400 e può vantare, nella sua storia, illustri direttori, come Lorenzo Perosi, mons. Giuseppe Liberto, e lo stesso mons. Massimo Palombella, nominato nel 2010 da papa Benedetto XVI e riconfermato nel 2015 da papa Francesco.

ALCUNI LINK DELLA RAPIDA RASSEGNA STAMPA PER I NOSTRI LETTORI

Veni Domine: Advent & Christmas At The Sistine Chapel

Nel concerto, riproposto in streaming lo scorso 23 dicembre, la Cappella musicale pontificia sistina diretta dal maestro Massimo Palombella, si è esibita in una serie di brani tratti dalle più belle e famose opere di compositori sacri come Giovanni Pierluigi da Palestrina, Giovanni Maria Nanino, Tomás Luis de Victoria, Luca Marenzio, Gregorio Allegri. Pezzi medievali e rinascimentali famosi ma allo stesso tempo fuori di tradizionali programmi legati ai concerti natalizi. Un repertorio unico, contemplativo, originale e di alto livello, che evidenzia l’importanza e il valore della Natività, con i suoi simboli e le sue caratterizzazioni, così come riportata dai testi liturgici e biblici. Tra i brani più tradizionali, eseguito “Gaudete in Domino semper”, e l’inno  “Conditor alme siderum”. “Canite tuba in Sion – Rorate, caeli, desuper” e “Hodie Christus natus est” tra le opere di Palestrina, “O magnum mysterium” e “Quem vidistis, pastores – Dicite, quidnam vidistis” tra quelle di Tomas Luis de Victoria. E ancora “Nasceris, alme puer” di Allegri, per citarne soltanto alcuni. “Veni Domine” è stato eseguito e registrato nella Cappella Sistina nel 2017. Esempio di come il Coro della Cappella Sistina, istituzione antica ma sempre in rinnovamento, composta da giovani voci e cantanti adulti, possa ancora oggi avere un valore fondamentale. Oltre ad accompagnare vocalmente tutte le celebrazioni liturgiche papali oggi, il Coro della Cappella Sistina si impegna in importanti ed evocativi appuntamenti dal vivo. “Veni Domine: Advent & Christmas At The Sistine Chapel” è anche un album audio edito dalla casa discografica Deutsche Grammophon proprio nel 2017.

Veni Domine: edizione audio Deutsche Grammophon

L’edizione di Veni Domine: Advent & Christmas At The Sistine Chapel” edita da Deutsche Grammophon (DG), è stata registrata proprio nel corso dell’esibizione del 27 ottobre 2017, e accanto al Coro della Cappella Sistina diretto dal maestro Massimo Palombella, vanta la presenza del famosissimo mezzosoprano Cecilia Bartoli. Romana, ma famosissima in tutto il mondo, la Bartoli è una delle massime rappresentanti del bel canto italiano. Tra i brani eseguiti dalla Bartoli assieme al Coro della Cappella Sistina, c’è il “Beata viscera Mariae Virginis”, del compositore francese Pérotin. Chi volesse acquistare il disco della può farlo online, direttamente dal sito di Deutsche Grammophon, ma anche ascoltarlo in streaming, su Spotify e Apple Music, o acquistarlo in download tramite iTunes. 

Chi, invece, volesse rivedere non solo il “Veni Domine”, ma tante altre famose e preziosi performance live, la DG Premium offre a tutti gli appassionati l’accesso esclusivo a video di artisti, cantanti e corali edite dalla famosissima etichetta tedesca, vera e propria istituzione nell’ambito della musica classica e della musica sacra.  Per godere di queste performance basta iscriversi all’area riservata del sito https://www.dg-premium.com. In una speciale sezione inaugurata nel giugno 2020, la DG Stage, è possibile assistere a eventi una tantum, con artisti e compositori contemporanei di spessore. Un calendario di concerti costantemente aggiornato, infine, e una newsletter consentono di avere un vasto e sempre nuovo repertorio, direttamente a casa.